L'analisi dei dati con Root

Durante i nostri esperimenti con il sismografi digitali basato sugli accelerometri adxl345, abbiamo avuto bisogno di rappresentare graficamente i dati raccolti. Volendo, potremmo accontentarci di usare i comuni fogli di calcolo1), ma non sempre è questa la cosa migliore da fare. Infatti, quando la mole dei dati è elevata e quando le operazioni sono complesse, l'uso del foglio di calcolo diventa pesante e complicato.

Si crea l'occasione, quindi, per imparare a usare strumenti dedicati, arricchendo il proprio bagaglio tecnico con una esperienza molto istruttiva.
Ora, il mercato offre un grande numero di soluzioni commerciali, ma ne esistono anche alcune, sviluppate direttamente dalla comunità scientifica internazionale, che sono altrettanto competitive ed efficenti.
Root è una di queste.

Root è lo strumento di analisi dei dati ufficiale utilizzato dai ricercatori di fisica in tutto il mondo.
Viene sviluppato al Cern di Ginevra. Tutti i grafici delle pubblicazioni scientifiche nel campo della fisica, come ad esempio, quelli relativi alla la scoperta delle onde gravitazionali di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, sono prodotti usando root.

Imparare root è impegnativo, ma non difficilissimo, perché i fisici professionisti hanno bisogno di produrre un grande numero di grafici e sono abituati a organizzare il proprio lavoro sulla base di criteri condivisi di semplicità ed efficienza.
L'unica cosa necessaria, per cominciare, è qualche conoscenza del linguaggio di programmazione C++2), un amico che ti insegni qualche trucco e una buona scusa per giustificare l'impegno.

L'amico dovrebbe essere la tua stessa scuola. Imparare a scuola a fare uso di strumenti professionali di qualità riconosciuta, piuttosto che dei prodotti commerciali di ultimo grido diffusi sul mercato, è una abitudine di cui bisognerebbe imparare l'importanza culturale ed educativa.
La scusa non manca mai: basta avere un problema da risolvere. Noi abbiamo acquisito con arduino dei dati prodotti da due sensori di accelerazione a tre3) metri di distanza uno dall'altro, mentre veniva generato un rumore secco ed intenso4). Adesso abbiamo bisogno di visualizzare il segnale raccolto per riconoscere l'evento e misurare il ritardo temporale tra di essi, per risalire a una stima della velocità del suono.

Il piano di lavoro

1) e in qualche caso lo faremo
2) utilissimo, anche nella scuola superiore
3) 288 cm
4) un battito di mani