Con il software distribuito da Adafruit1), cioè dal produttore dell'accelerometro ADXL345, il sensore funziona immediatamente dopo l'acquisto.
Se però un utente desidera esplorare da vicino il funzionamento del dispositivo, allora è il caso di intraprendere un percorso indipendente. Una buona guida, in questo caso, può dare grandi soddifazioni. Questa, ad esempio, è scritta con molto buon gusto.
Purtroppo è in inglese, ma lo sforzo vale la candela .
Infatti, l'autore non solo fornisce un codice minimale di facile lettura, ma illustra nei dettagli ogni singolo passaggio, documentando il testo con citazioni sapienti delle specifiche ufficiali.
Al termine della lettura emerge che usare un sensore non è cosa particolarmente complessa, ma si esaurisce in poche operazioni pratiche.
In fondo, per interagire con un sensore, basta:
Dalla guida si scoprono anche alcuni segreti riposti sulla struttura interna del sensore.
Gli elementi chiavi da conoscere sono i registri di memoria elencati nella tabella 19 di pagina 23, seguita da una descrizione dettagliata di ciascuno di essi.
Sono considerati solo i registri strettamente indispensabili.
Per esempio, citando la pagina 10 delle specifiche, è spiegato che il numero identificativo del dispositivo2) vale 0x53, per operare in modalità I2C.
L'indirizzo 0x2D, invece, si usa per accendere e spegnere il dispositivo,
controllando il consumo energetico.
All'indirizzo 0x32, infine, incomincia la sequenza di 6 byte da cui si estraggono i valori attuali della misura di accelerazione. 2 byte per
ciascun asse.
Nella funzione loop avviene la lettura dei dati e la stampa.
La prima operazione è realizzata con una tecnica interessante, che esegue una trasformazione di formato.
Si tratta di un'operazione piuttosto particolare, da discutere in classe con l'insegnante.
In fondo alla pagina è sistemato un link per scaricare lo sketch finale, che funziona bene, previo qualche aggiustamento minore.