“Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperiemnto, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile in 45 milioni di euro.”
Il refuso ministeriale seguito alla scoperta del gruppo sperimentale Opera ha sollevato un clamore particolare. Ovviamente un'opera di simili dimensioni non è tecnicamente realizzabile. Si pensi che, a parte la lunghezza del tunnel, sarebbe stato necessario ottenere anche un'estensione in larghezza assolutamente straordinarie, perché, all'altezza dell'Aquila, il fascio assume una larghezza media di 2.8 chilometri.
Al di là dell'infortunio, tuttavia, fa specie osservare il modo in cui la politica cerca frequentemente di influenzare con modalità improprie la libera determinazione della Comunità scientifica. Non è vero, infatti, che l'Italia partecipa alle attività di ricerca scientifica attraverso signoli stanziamenti dedicati a singoli progetti sperimentali, con meccanismi di sapore mecenatesco, ma piuttosto che ciascun paese membro affida i propri investimenti agli istituti di ricerca nazionali.
Nel caso nostro, l'Italia ha partecipato attraverso il contributo dell'INFN.
Questa intervista allo spokeman dell'esperimento, Antonio Ereditato, può essere un contributo utile per avere una lettura più trasparente del'episodio.